Novembre 2021. La nuova playlist di Paolo Tolu. “Classic Rock… Today!”. Le proposte recenti in arrivo dalle multiformi contaminazioni del rock: hard e prog, psyco e garage, blues e folk… Turn it up!!! Puntata #6.

Paolo Tolu presenta la sua nuova playlist. Tenetevi forte!

Neanche un ricamino nel decimo album dei DANKO JONES, garage tutto tirato dall’inizio alla fine. “Start the Show” è il primo singolo tratto da “Power Trio”. Il riff potrebbe uscire dal miglior repertorio degli AC/DC. Quindi è tutto da godere.

I FAST ANIMALS AND SLOW KID sono una band di Perugia. Hanno una militanza più che decennale nella nostra scena indipendente, incrociando spesso il cammino di altri protagonisti come Il Teatro degli Orrori, Ministri e più assiduamente i Zen Circus. Con il sesto album appena uscito i molti spigoli degli inizi si smussano: è forse arrivato il momento di cercare nuovo pubblico da affiancare ai fedelissimi… 

Da come LAUREN ANDERSON osserva il bicchiere sulla copertina del suo album (seduta da sola, di notte, in un locale della sua Chicago), sembra che non basti essere giovane e bella per evitare le trappole del blues. È solo al secondo album e la voce non graffia come la carta vetrata di tante nostre vecchie amiche… ma non chiediamo troppo al nostro lato torbido.

MANDOKI SOULMATES è un progetto ormai ventennale, in bilico tra prog e jazz, voluto da Leslie Mandoki, cantante e produttore fuggito a piedi dall’Ungheria in piena Guerra Fredda. Poca ironia: senza tanti clamori, in tutto questo tempo ha saputo via via coinvolgere gente come Al Di Meola, Bill Evans, Paul Carrack, Peter Frampton, Randy Brecker, Eric Burdon (Animals), Gary Brooker (Procol Harum), Ian Anderson (Jethro Tull), Lou Gramm (Foreigner), Mick Hucknall (Simply Red), Midge Ure (Ultravox), Roger Hodgson (Supertramp), Steve Lukather e Bobby Kimball (Toto)…

Altra tappa di questo inusuale viaggio nell’Europa dell’Est: con i ME AND THAT MAN arriviamo fino in Polonia. È il side-project di Nergal, leader dei famigerati Behemoth. Con loro gira l’Europa da quasi una trentina d’anni, collezionando denunce e condanne per blasfemia, ma al confronto i Me And That Man potrebbero partecipare allo Zecchino d’Oro.

Emozioni forti dalla Svezia. I LIAR THIEF BANDIT di Malmö sono un potente trio che nel suo terzo album non accetta pause: nient’altro che robuste chitarre e un buon fiuto per la melodia.

Gli STEEL WOODS, da Nashville, sono più di una promessa del Southern rock: sono da poco arrivati al terzo album e l’impronta sudista si sente tutta. Purtroppo hanno già pagato il tributo alla tragedia tipica del loro genere: il fondatore Jason Cope è spirato all’inizio di quest’anno.

ROGER TAYLOR, batterista dei Queen, si concede una delle sue rare parentesi soliste: un album variegato, risultato dell’isolamento da pandemia e di qualche rifacimento di suoi vecchi brani. In “We’re All Just Trying to Get By” è affiancato dalla scozzese KT Tunstall, pluripremiata solista di quest’ultimo quindicennio.

MARK TREMONTI, è il celebrato chitarrista di gruppi milionari come Creed (fine anni ’90) e Alter Bridge (dal 2004). Due gruppi non bastavano per la sua esuberanza creativa, così nell’ultimo decennio ha trovato il tempo di dedicarsi anche a questo progetto solista, che in passato ha coinvolto anche il figlio di Eddie Van Halen, Wolfgang. I Tremonti sono appena arrivati al quinto album, con un alternative metal in grado di concedersi qualche episodio non troppo ostico per le nostre orecchie.

I CIRCUS OF ROCK sono un gruppo finlandese che in realtà – caso raro – ruota intorno a un batterista. Mirka Rantanen per il suo primo album ha chiamato per ogni brano una voce solista diversa, in arrivo soprattutto dall’ambiente metal scandinavo. Un hard rock con tanti richiami ai ’70.

Purtroppo WEE WILLIE WALKER ci ha lasciato prima ancora di conoscerlo: piccolo grande vecchio del soul, per quarant’anni onesto performer nel sottobosco regionale della musica nera degli USA. Negli ultimi tempi si è dedicato a un professionismo senza clamori, giusto il tempo di ultimare “Not in My Lifetime”… e poi addio a tutti. Sonorità ’60s registrate due anni fa, ma appena pubblicate. Grazie a Giovanni Robino del Macallè Festival per avercene parlato.

Molto abrasivi, i pugliesi NINFEA, per loro tre album in dieci anni. Il recente “Re-evoluzione” nei suoi contenuti ha pochi riguardi per i nostri tempi, e “Alieni nel tempo” è una delle poche, parziali pause nell’incalzare della loro onda grunge.

Ennesima reincarnazione per gli YES, il gruppo rock in assoluto dalla storia più frastagliata. Della vecchia guardia rimangono Steve Howe e Alan White, insieme al più saltuario Geoff Downes. Il cantante sembra Jon Anderson, in realtà da qualche anno è un suo emulo, Jon Davison. “The Ice Bridge” è l’episodio più ritmato dell’album appena uscito.

Gli UGLY KINGS, australiani di Melbourne, suonano un hard blues molto essenziale e sono arrivati al terzo album. Il loro punto di forza è la voce profonda del cantante Russell Clark.

Sonorità antiche gli ARCHANGEL, progetto solista di Gabriele Manzini, già tastierista degli Ubi Maior. Siamo in area progressive, con uno strumentale che si sviluppa in crescendo.

Novembre 2021. La nuova playlist di Paolo Tolu. “Classic Rock… Today!”. Le proposte recenti in arrivo dalle multiformi contaminazioni del rock: hard e prog, psyco e garage, blues e folk… Turn it up!!! Puntata #6.

Se volete ascoltarla tutta d’un fiato, cliccate qua sotto. Buon divertimento!

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