
Quando ero adolescente, a volte, il mondo mi sembrava ostile e pericoloso: come molti miei coetanei, avevo la sensazione che mi si chiedesse più di quello che ero in grado di dare e fare, non sopportavo le imposizioni, l’aggressività, la violenza. Avevo, però, il mio “luogo sicuro”, il mio mondo perfetto: era la musica. Infatti trascorrevo molto tempo ad ascoltare musica, di tutti i generi, senza andare troppo per il sottile. Fu proprio in quella fase della mia vita, a 14 anni, che iniziai la mia avventura radiofonica, che non è mai terminata. La radio con tutta la musica che si poteva desiderare, il mio luogo sicuro. Ora sono un uomo “maturo” e mi rendo conto che la musica è più che mai la mia dimensione protetta, mi distrae per qualche ora da un mondo che mi sembra oggettivamente ostile e pericoloso. Tutte le cose orribili che stanno accadendo in questi ultimi tempi ci proiettano in una dimensione incerta, surreale e angosciante. Ancora una volta, la musica torna ad essere il mio “luogo sicuro”, con un effetto quasi terapeutico. Questa settimana la mia cura è a base di: The Black Keys, Bryan Adams, Caamp, Hoodoo Gurus, Mick Clarke, Fantastic Negrito, Art d’Ecco, Patrick Droney, Stereophonics, Kris Barras Band, Sigrid, Oceanator, Yelawolf & Shooter Jennings, Buzzcocks, Flogging Molly, Chris Cheney, Shaman’s Harvest, Crobot, Bodega, Porcupine Tree. “Doubleslider Mar2022 Step 2”. Playlist su Spotify. Peace & Love.
