Definirlo cantautore è riduttivo: Chiaraluce è molto di più. C’è il chitarrista di grande bravura ed esperienza e c’è il cantautore che è tornato a scrivere in italiano. “L’idea del brano è del 2019, ma la canzone ha preso forma poco alla volta” – spiega Marcello – “Piccoli gesti e abitudini della mia quotidianità che diventano spunto di riflessione: la borsa della spesa in una mano e il cellulare nell’altra, guardato in maniera compulsiva nonostante la scomodità, le chiavi di casa che non trovi tastandoti le tasche dei pantaloni. La situazione all’improvviso mi ha divertito e me lo sono appuntato: quell’annotazione è diventata il ritornello del brano. Il resto della canzone invece racconta alcune situazioni della vita di coppia del 40enne medio: le lamentele sul lavoro a pranzo e cena, le famiglie riunite la domenica dove si parla di politica con i soliti qualunquismi. Nel frattempo crollavano i ponti sulle autostrade, succedevano le solite alluvioni e poi arrivò la pandemia, paralizzante. Ho scritto il brano nel 2020, in piena pandemia, in uno studio assemblato velocemente e poi ho scritto, suonato, arrangiato, registrato e mixato il tutto”. Nella sede della sua scuola di musica “Belli da morire” ad Acqui Terme (AL), Chiaraluce ha suonato tutti gli strumenti, tranne la batteria, curata dal bravissimo ex allievo Giulio Orecchia, neanche ventenne. Il mastering è stato curato minuziosamente da Salvatore Addeo di Aemme Recording Studio. Un ultimo appunto: l’assolo di chitarra è stato realizzato con una Gibson Les Paul Gold Top con i P90, by Marco Toffano. Chiaraluce: “Ebbene sì”. Presente nella playlist “Doubleslider Apr2022 Step 4“. Su Spotify.
Doubleslider 