
The Killer non c’è più. Jerry Lee Lewis questa settimana è morto all’età di 87 anni per cause naturali. Che la sua salute fosse in bilico era noto ed è forse per questo motivo che le redazioni avevano già pronto il “coccodrillo” in una cartella di un pc. Il coccodrillo, nel mondo giornalistico, è un articolo commemorativo, già confezionato, sulla vita di un personaggio noto, al fine di pubblicarlo appena giunta la notizia della sua morte. La tempestività nel fornire una “breve”, nell’era di internet, è fondamentale per il successo e la sopravvivenza di una testata. La notizia, però, è “sfuggita” a TMZ, sito americano di gossip che aveva erroneamente annunciato in anticipo il decesso di Lewis nella giornata di giovedì 27 ottobre. Complimenti per l’irrispettosa e cinica tempestività. Solo a distanza di 24 ore l’addetto stampa e la famiglia hanno confermato il decesso. Non mi voglio soffermare a raccontare chi fosse Jerry Lee Lewis, leggendario padre del rock’n’roll, inimitabile, uno dei pochissimi rivali di “sua maestà” Elvis Presley, una vita vissuta sempre al di sopra delle righe. Ognuno di noi ha ascoltato qualcosa di Jerry Lee Lewis, la sua influenza sul R’n’R è assolutamente certa. Non mi mancherà Jerry Lee Lewis, semplicemente perché la musica del Killer rimane, è indelebile, pronta in qualsiasi momento a girare su un giradischi o a scorrere in un flusso digitale. Per sempre.
Questa settimana nella playlist Doubleslider: Halestorm, Bad Wolves, Iggy Pop, Garbage, Tiger Jaw, Two Trains Left, Alvvays, Razorlight, Van Morrison, Bruce Springsteen, Sam Tinnesz, Sam Fender, Attendant, The Academic, White Reaper, Warren Zeiders & Sueco, Giovannie and the Hired Guns, Sohodolls, Dylan, Black Lips, Massive Wagons, Kenny Wayne Shephers, Rare Americans, Ghost Funk Orchestra, Jack Van Cleaf. “Doubleslider Oct2022 Step 5“. Playlist su Spotify. Buon ascolto.