“Classic Rock… Today!” #18, la nuova playlist di Paolo Tolu

Le proposte recenti in arrivo dalle multiformi contaminazioni del rock: hard e prog, psyco e garage, blues e folk… Turn it up!!! Su Spotify.

In poco più di un’ora Paolo Tolu, con la sua playlist, ci guida in un viaggio che comprende Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Irlanda e Italia. Un affascinante viaggio tra rock blues, indie rock, folk, elettronica, psichedelia, metal, punk e altro ancora. Sono proposte musicali recenti e ricche di contaminazioni, che hanno il pregio di incuriosire gli appassionati e gli addetti ai lavori in diversi paesi del mondo. In un anno e mezzo “Classic Rock Today!” ci ha permesso di conoscere 270 dischi, senza mai ripetersi; trovate tutte le playlist raccolte nel Tolu’s Corner di Doubleslider. La maggior parte di queste proposte erano sconosciute anche a un vecchio “mangiadischi” come il sottoscritto.

A te il “microfono” Paolo.

Bello sanguigno, il rock blues del trio di Marcus King sguazza tra Creedence Clearwater Revival, Free, Cream e via dicendo. Chitarrista della Carolina del Sud, col primo album del 2019 ha fatto capolino ai margini delle classifiche di Billboard, godendo anche di una nomination ai Grammy di settore.
Marcus King – Hard Working Man (26 agosto 2022)

Sono osservati speciali in ambito indie rock gli Sports Team di Cambridge: un paio di anni fa si erano già fatti notare nelle posizioni più alte delle classifiche inglesi col primo album, esito finale di un discreto numero di singoli precedenti. I riferimenti musicali oscillano tra il meglio degli anni ’80 e ’90 e il brano più ispirato è l’ultimo della scaletta, questo.
Sports Team – Light Industry (19 agosto 2022)

Pete Astor me lo ricordavo nei Weather Prophets, band inglese indie pop della seconda metà anni ’80, solo sfiorata dal successo. Poi l’avventura solista, altri progetti tra folk ed elettronica, lunghe pause stizzite, la docenza universitaria in ambito musicale. Tra una parentesi e l’altra, ha accumulato una ventina di album. Questo brano conquista con la sua eleganza a tempo di tango. 
Pete Astor – Grey Garden (7 ottobre 2022)

Si avvicina il terzo album per i veneti Bright Lights Apart, che in estate hanno rilasciato questo singolo, il secondo del 2022. Si presentano come trio, ma nel video si fa notare anche una batterista. Il loro è un rock dove le chitarre robuste sono bilanciate da un’altrettanto forte presenza di tastiere ed elettronica. Da apprezzare soprattutto la parte strumentale.
Bright Lights Apart – Fooled (29 luglio 2022)

Polly Paulusma è un’artista britannica in perfetto equilibrio tra passato e presente. Apprezzata esponente dell’indie folk, cresciuta tra demo acustiche e ricerche universitarie in letteratura e canti tradizionali, per farsi conoscere ha saputo sfruttare al meglio tutte le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, tra blog, social, profilo My Space e via dicendo. A inizio autunno è uscito il suo sesto album.
Polly Paulusma – Back of Your Hand (30 settembre 2022)

La psichedelia ruvida dei Black Angels nasce nel Texas, ad Austin, la stessa città dei 13th Floor Elevators, e ha come esplicito riferimento i Velvet Underground: il nome è tratto da un loro brano e nel logo campeggia il volto di Nico. Dopo un silenzio durato un lustro, a fine estate è arrivato il sesto album, molte chitarre distorte e almeno tre brani da conservare. Questo chiude il lotto, in sapore Soundgarden.
The Black Angels – 100 Flowers of Paracusia (16 settembre 2022).

Dead City Ruins proseguono la sotterranea ma fertile tradizione metal di Melbourne. Quattro album, intensi tour in patria e in Europa, con qualche data anche in Italia nel 2015. Sempre abbastanza riconoscibili gli spunti originali dei loro brani, tra Van Halen, Slash e, come nel caso un po’ anomalo di questo brano, un inizio alla Bon Jovi che poi devia verso gli Alice in Chains.  
Dead City Ruins – Rain (2 settembre 2022)

B. Christopher ha iniziato a suonare la sua chitarra rock blues nei piccoli club del New Jersey, poi ha girovagato per tutto il Nord America con i Magic Red (cinque album negli anni ’10), si è dedicato con successo a musiche per la televisione, negli ultimi anni ha messo in piedi un progetto tutto suo (nei primi due album da segnalare il batterista Kenny Aronoff, session man di fama). Molti e suggestivi gli strumentali, come questo.
B. Christopher Band – Like a Fool (1 settembre 2022)

Band coraggiosa, i newyorkesi King Buffalo, un trio che da sempre si autoproduce e che a raffica sta sciorinando la produzione accumulata nel lockdown: in poco più di un anno hanno rilasciato ben tre album. La loro è una psichedelia tendente allo space rock, con più di un’occhiata ai Pink Floyd delle origini. Ma questo brano mi riporta agli Stone Roses, meteora luminosa del britpop inglese di inizio ’90.
King Buffalo – Avalon (2 settembre 2022)

Marco Mendoza è un comprimario dell’hard rock, ma di quelli di lusso, avendo partecipato ad avventure pesanti: Blue Murder, Whitesnake, John Sykes, Thin Lizzy e tanto altro fino ai più recenti Dead Daisies, senza contare i suoi quattro album solisti. Questo brano – che non è, meglio precisarlo, una cover degli Eagles – si pone sul filone degli Aerosmith.
Marco Mendoza – Take It to the Limit (16 settembre 2022)

Tornano dopo cinque anni i Gazebo Penguins, da Correggio, band che dal post-hardcore degli inizi si è evoluta su percorsi più elaborati. Nel singolo di fine ottobre, che anticipa l’album in uscita a dicembre, nulla è scontato, come la forte la presenza di un clarinetto (o forse un sax) in stile quasi free jazz, che qualche capello grigio può ritrovare nella musica sconclusionata dei Gong. Nota: per comprare il nuovo album bisogna prima assistere ad uno dei prossimi concerti.
Gazebo Penguins – Nubifragio (20 ottobre 2022)

Avrà avuto molte agevolazioni la giovane Maya Hawke, 24enne figlia di Uma Thurman, a sua volta attrice oltre che musicista. Ma non si adagia sulle posizioni ereditate e non si risparmia in nessun campo, neppure nelle lotte per i diritti civili. Rispetto all’esordio, molto più aggressivo, il suo secondo album è orientato al folk, in gran parte acustico, con toni delicati e intimisti.
Maya Hawke – South Elroy (23 settembre 2022)

Non so come faccia il chitarrista irlandese John Mitchell a giocare su così tanti tavoli contemporaneamente: in un quarto di secolo ha dato vita ad una dozzina di diversi progetti in area prog (tra cui una parentesi col compianto John Wetton) per un totale che supera i trenta album in studio. Più di recente si è concentrato su questo Lonely Robot, con cinque album melodicamente accattivanti. Questo è il brano che dà il titolo all’album e chi ama i Marillion può andare sul sicuro.
Lonely Robot – A Model Life (16 agosto 2022)

Personaggio interessante, lo spezzino Livio Montarese. È nato discograficamente con il punk di metà anni ’90, realizzando con la sua band tre album, vari singoli, concerti anche negli States e in più un album con il cantante dei Mudhoney, alfieri del grunge. Adesso arriva con un EP firmato Fernandhell, fatto in casa da lui solo. In questo brano il faro sono i REM grezzi degli inizi.
Fernandhell – Marceline (30 settembre 2022)

Vale l’antica definizione di supergruppo per gli O.R.k., progetto di area prog ad alta concentrazione italiana: ad accompagnare la voce del vulcanico Lorenzo Esposito Fornasari, l’ex bassista dei Porcupine Tree (Colin Edwin), il batterista dei King Crimson (Pat Mastelotto) e il leader dei Marta sui Tubi (Carmelo Pipitone). Una curiosità inaspettata del quarto album è la partecipazione a un brano di Elisa. Questo invece è il primo singolo.
O.R.k. – As I Live (21 ottobre 2021)

Ascolta la playlist “Classic Rock Today!” #18 di Paolo Tolu su Spotify.

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...