
Leslie Mándoki, nato a Budapest nel 1953, ha raggiunto livelli stratosferici come cantante, percussionista e produttore discografico. Già durante gli studi di percussioni al Conservatorio di Budapest, Mándoki era a capo di gruppo jazz-rock, con influenze dai Cream e dai Jethro Tull. Nel luglio del 1975 Mándoki, assieme a Gábor Csupó e altri, fuggì dall’Ungheria a piedi attraverso il tunnel di Karawanken in Austria e in seguito verso Monaco di Baviera (nell’allora Germania Ovest) per evitare le persecuzioni del governo comunista contro l’opposizione studentesca.
Nel 1992, Ian Anderson, Jack Bruce e Al Di Meola si sono impegnati a fondo per concretizzare il progetto della band di Leslie Mándoki, la ManDoki Soulmates, e per oltre 25 anni Leslie Mándoki ha continuato a suonare con alcune icone del rock e del jazz-rock anglo-americano ed europeo con i suoi Mandoki Soulmates. Nel corso degli anni si sono susseguite collaborazioni con nomi importanti, come Ian Anderson, Jack Bruce, Chaka Khan, Steve Lukather, Eric Burdon, Nik Kershaw , Greg Lake, Al di Meola, Bill Evans, Peter Frampton, Jon Lord e molti altri. Con i suoi Soulmates Leslie Mándoki riporta il jazz-rock a una rilevanza socio-politica, come emerge dalle sue parole: “Anche in tempi di Twitter, dei social media e delle notizie brevi sullo smartphone, quando la pigrizia mentale spesso blocca la percezione, la musica per noi è ancora come una lettera d’amore al nostro pubblico, scritta a mano con inchiostro su carta”. Mandoki Soulmates (feat. Mező Misi): “Új a szél”. Presente nella playlist “Doubleslider Nov2022 Step 3” su Spotify.
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